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Mafia e camorra, le giovani vittime innocenti ricordate dall’ITI Lucarelli

Le studentesse e gli studenti che hanno aderito al progetto “La Giusta Frequenza - Giovani Reporter della Memoria” hanno dedicato i loro podcast a Genny Cesarano e Caterina Nencioni

27 dicembre 2023

Caterina Nencioni, appena 50 giorni di vita: uccisa a causa di una violenta esplosione. Genny Cesarano, 17 anni, ucciso da un proiettile vagante. 

Solo due nomi, due giovani vite, diverse per età e provenienza, ma entrambe accomunate da un’unica grande amarezza: essere morte “per sbaglio”, essersi trovate al posto giusto, ma nel momento sbagliato. Essersi ritrovate in un luogo dove la camorra o la mafia stavano passando, con il loro odio e cieca violenza. Perchè non è vero che la criminalità organizzata uccide solo i mafiosi o i nemici. La mafia violenta, tortura, uccide anche e soprattutto gli innocenti. 

Caterina e Genny fanno parte, infatti, di una lunghissima lista di persone (donne, bambini e adolescenti) che sono state uccise “indirettamente”: per un attentato, per una sparatoria, per uno scambio di persona, per una mattanza…

Una lunga lista di volti e di storie che le studentesse e gli studenti dell’ITI Lucarelli, di Benevento, hanno voluto ricordare dedicando alcuni dei loro podcast alla biografia e alla cronaca del giorno dell’uccisione di Caterina Nencioni (uccisa il 27 maggio 1993 a Firenze, in casa con la sua famiglia, a causa dell’esplosione di un auto bomba posta in via dei Georgofili che causò il crollo della Torre dei Pulci, dove alloggiava la neonata con la sorella, la mamma e il papà) o del caso di Genny Cesarano (ucciso il 6 settembre 2015 in piazza della Sanità a Napoli da un agguato dei camorristi) e della lotta della famiglia per la giustizia. 

“Napoli non cambia”, disse il padre di Genny (un ragazzo che voleva riscattarsi e diventare pizzaiolo), ma accendere le luci sulle tante storie dimenticate e che parlano della criminalità organizzata possono aiutare a far cambiare: la giustizia, le coscienze collettive e, soprattutto, la storia del nostro paese. 

Con questo obiettivo - quello di sensibilizzare attraverso il racconto in radio - nasce e si struttura il progetto della Fondazione Media Literacy, sostenuto dal MIM, “La Giusta Frequenza - Giovani Reporter della Memoria” che sta coinvolgendo 30 istituti scolastici superiori italiani. 

Fra le scuole coinvolte anche quelle della regione Campania, territorio, spesso, teatro di storie di cronaca nera legate alla camorra e alle infiltrazioni mafiose. Le studentesse e gli studenti dell’ITI Lucarelli sono partiti, grazie ai materiali didattici condivisi dalla Fondazione e dagli incontri svolti con i giornalisti media educator, dalla storia della mafia e della camorra dalle origini, alla lotta giuridica, ai casi che hanno riguardato (più o meno da vicini) il loro territorio. 

Ogni gruppo di studenti ha deciso poi di approfondire, attraverso una ricerca giornalistica, una storia. Oltre a quelle già citate un gruppo di studenti ha ricordato anche l’impegno politico di Peppino Impastato (altra vittima di mafia, non da subito riconosciuta come tale) ed Emanuela Loi, la prima donna agente morta in un attentato mafioso (ai danni del magistrato Paolo Borsellino). 

Tanti nomi, per lungo periodo non ricordati, che attraverso la trasmissione in diretta di voci ed emozioni, tornano in vita per ricordare a tutti cosa è veramente la mafia: morte. 

 

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